domenica, marzo 02, 2014

Musica: rischio "disvalori"






Musica: rischio "disvalori"
di Andrea Annunziata








Andrea Annunziata
















Dall'interrogazione Parlamentare a risposta scritta presentata il 16/11/2004
La musica influenza notevolmente i ragazzi, quindi cio' che i cantanti dicono conta; purtroppo, molti testi musicali affermano apertamente dei «disvalori» con effetti imprevedibili sui comportamenti giovanili. 
Milioni di giovani ascoltano per ore questi testi, li cantano e li memorizzano subendo, a loro insaputa, un lavaggio del cervello
Per rafforzare questi messaggi i loro autori, grazie anche alla collaborazione, volente o nolente, dei mass media , vengono presentati come dei campioni di liberta', di successo e di denaro. Poco o nulla si dice pero' riguardo alla schiavitu' della droga, dell'alcool di certi cantanti e alle loro fragili situazioni personali, di depressione e di tentativi di suicidio. 
Essenziale, per certe strategie occulte, e' creare dei «miti» artefatti; in conseguenza di tutto questo e dell'appiattimento culturale e della omologazione imposta da molti modelli audiovisivi, nonche' della ridotta capacita' critica dei minori alla valutazione dei messaggi mediatici, le possibilita' di crescita culturale, civile ed etica delle nuove generazioni e' fortemente penalizzata; le potenzialita' e i rischi della comunicazione investono le nuove generazioni in modo molto piu' intenso e piu' precocemente rispetto a qualunque altra delle generazioni precedenti; la globalizzazione della comunicazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie informatiche multimediali, satellitari e via cavo richiedono uno sforzo congiunto a livello europeo per garantire adeguati metodi di prevenzione e vigilanza -: se quanto riferito dall'interrogante risulta ai ministri in indirizzo e in caso affermativo come valutino, alla luce delle considerazioni esposte, la libera diffusione nel nostro Paese del prodotto musicale sopra indicato; quali eventuali iniziative, anche di natura normativa, intendano adottare, per evitare che in futuro venga autorizzata la diffusione sul mercato nazionale di produzioni musicali e non i cui contenuti istigano alla violenza, all'odio, al razzismo, finanche al suicidio. 

In particolare, se non ritengano urgente ed opportuno adottare iniziative volte a: 

a) tutelare i minori nei vari settori della comunicazione nel rispetto della liberta' di espressione sancita dall'articolo 21 della Costituzione; 

b) prevedere, affinche' tale tutela sia completa, l'armonizzazione delle azioni di prevenzione e di tutela in tutte le diverse fasi di produzione, distribuzione e fruizione dei prodotti audiovisivi, multimediali e informatici di ogni specie; 

c) attivarsi affinche' sia prevista l'istituzione presso il Consiglio nazionale degli utenti o l'Autorita' del 
Garante per le comunicazioni, di un Osservatorio per la classificazione delle opere specificamente rivolte ai minori o adatte alla fruizione dell'infanzia o della adolescenza ovvero a quella familiare, formato da esperti designati dalle associazioni dei genitori e degli educatori, dotando lo stesso degli strumenti operativi necessari; 

d) effettuare campagne di sensibilizzazione ed educative, anche televisive, a cura della Presidenza del Consiglio dei ministri, delle istituzioni scolastiche e del Consiglio nazionale degli utenti, rivolte ai minori, agli educatori, ai genitori e agli operatori televisivi, finalizzate all'educazione ai linguaggi mediatici, alla crescita delle capacita' critiche e all'utilizzazione intelligente e responsabile dei mezzi audiovisivi e multimediali, nonche' volte a promuovere un uso creativo ed alternativo del tempo libero; 

e) relazionare annualmente al Parlamento sull'attuazione della normativa vigente in materia di tutela della dignita' e dell'armonico sviluppo fisico, psichico e morale dei minori e sul rispetto delle vigenti disposizioni di legge da parte dei concessionari, licenziatari e soggetti autorizzati alla diffusione di trasmissioni radiotelevisive, audiovisivi, e alla diffusione via internet.

6 commenti:

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  2. Ma dove vive Andrea Annunziata??? Nel villaggio del mulino bianco o nel paese di Heidi? La violenza è ovunque, al cinema, alla tv, alla radio, nelle scuole, nelle parole dei nostri politici...dobbiamo oscurare tutto??
    Marco Brembati

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  3. La musica è il nostro specchio. E' miope prendersela con la musica, Prendiamocela con noi stessi. Giulia

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  4. La musica non ha mai fatto male nessuno. Ma tanto per non prendercela con chi ha la responsabilità di ciò che fa, prendiamocela con la musica. Luigi Belloli

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  5. La musica pericolosa? Pericoloso e' chi lo scrive.

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  6. Carissimi amici di Dialetticando,
    quelli descritti da Carolina e Andrea Annunziata non sono soltanto due modi diversi di considerare la musica: sono due mondi incompatibili.
    Andrea Annunziata mi dà la sensazione di considerare la musica esclusivamente come un "mezzo" strettamente legato ad un contenuto di pensiero, descritto con le parole. Ma lo stesso approccio si potrebbe tenere in merito alla parola scritta o al cinema.
    La visione di Carolina è certamente più completa, soprattutto quando considera la funzione socializzante della musica.
    A mio parere è importante apprezzare la musica come stimolo in sè, attraverso il suo disegno orizzontale (melodia) e verticale (armonia). Le parole (soprattutto nel caso dei cantautori) o il canto possono ulteriormente arricchire un impianto, a condizione che già esso sia solido.
    Nulla di ciò possiamo ritrovare nello scritto di A. Annunziata, assai spaventato dal messaggio delle parole.

    Tanti cari saluti agli amici di Dialetticando
    A. Ricci
    .

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